"La sintesi di questo originalissimo volume sta nel titolo che introduce il primo capitolo: la semplicità dell'estrema elaborazione. Questo è in un certo senso il filo conduttore di un libro di architettura che abbraccia i territori della filosofia, dell'arte, della musica. Come scrive l'autore, "Esiste una lirica universale che accomuna il tutto. L'architettura e la pittura con la scultura fanno parte di un "unicum"; ma a loro volta sono legate indissolubilmente alla poesia e alla musica, poiché queste sono uno strumento di lettura verbale e traducono in suono ciò che l'architettura esprime." In quest'ottica scopriamo un modo di affrontare l'architettura che esula da un puro e semplice tecnicismo e si affida invece al coraggio della fantasia, dell'originalità. Una sfida alle convenzioni che spesso ottiene il risultato di aprire orizzonti nuovi, di sfondare porte chiuse da sempre. La Cattedrale di Abidjan in Costa d'Avorio è l'esempio più importante di questo modo di fare architettura che va a braccetto con l'arte. Cinque anni di lavoro per realizzare la più grande Cattedrale del West Africa di cui Papa Giovanni Paolo II pose la prima pietra nel 1980 e che inaugurò nel 1985. Una grande opera che come tante altre "piccole opere" ha voluto sintetizzare la dimensione architettonica con l'ambiente e l'uomo che la dovrà utilizzare. Perchè la lezione fondamentale di questo libro è in fondo la necessità di non dimenticare mai il referente ultimo di ogni lavoro. "Il nostro compito - scrive l'autore - è quello di creare oggetti e spazi nei quali l'uomo si possa riconoscere". E questa "dimensione umana" è la grande qualità dell'opera architettonica di Roberto Franzosi."

Periplo Edizioni