Da alcuni incontri avuti con una cultrice giapponese di ikebana, Maki Igura, riguardo ai vincoli
a cui sottoporre i miei progetti di lampade erano emerse diverse considerazioni che ho tenuto
presenti durante la loro progettazione:
- Creare elementi che pur rispettando i vincoli normativi e tecnologici si potessero
collocare “al di fuori” del tempo
- Fossero ispirati da elementi strettamente connessi a esperienze vissute intensamente
- Avere rispondenza tra contenuto e forma
- Non subire influenze di tipo commerciale.
Sono nate alcune lampade ispirate alle forme dei kata giapponesi, esperienze vissute
intensamente.
(Il kata – letteralmente significa “forma”- è un insieme di tecniche, concatenate
in modo da costituire una sequenza che simula un combattimento;insegnamento tramandato da
secoli di pratica che rappresenta un "combattimento reale con avversari immaginari".)